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"Trapani, le ali della metamorfosi", in mostra antiche immagini della città

14 Aprile 2015 08:49, di Niki Mazzara
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Resterà aperta fino a venerdì 8 maggio, nella sala Torre Arsa della biblioteca "Fardelliana", l'esposizione fotografica "Trapani, le ali della metam...

Resterà aperta fino a venerdì 8 maggio, nella sala Torre Arsa della biblioteca "Fardelliana", l'esposizione fotografica "Trapani, le ali della metamorfosi... tra passato e futuro" che raccoglie le foto di Ciccio Termini, estratte dall'archivio Fundarò, e le cartoline fotografiche d'epoca dell'archivio Perrera. La mostra, organizzata dalla "Fardelliana" insieme al comitato "Salviamo la Fardelliana" e all'associazione culturale "Sivisomnia" con il patrocinio di Ordine degli Architetti di Trapani e del Comune di Trapani, vuole raccogliere l'attenzione della cittadinanza sulle devastazioni dei bombardamenti e sullo scempio urbanistico e architettonico operato da quella "ricostruzione distruttrice" che, nel secondo dopoguerra, incise ferite terribili sull'aspetto della città. Le foto dell'archivio Termini sono una preziosa e straordinaria testimonianza degli istanti immediatamente successivi ai bombardamenti perchè, da fotografo militare, poté accedere ai luoghi inaccessibili e consegnare alla memoria storica della città i negativi (raccolti e restaurati dal fotografo Michele Fundarò) delle immagini di quel patrimonio artistico e architettonico che ha caratterizzato Trapani, ricca di palazzi signorili, chiese, conventi, teatri, tutti raccolti in un centro storico e ora, in buona parte, visibili solo in documenti d'epoca, come le cartoline messe a disposizione da Antonino Perrera, che ritraggono la città nei decenni antecedenti la guerra. La comparazione tra le due collezioni e l'aspetto attuale di Trapani feriscono chiunque la ami per l'evidenza di quanto è stato perduto e di quanto, invece, poteva essere recuperato, a dispetto delle demolizioni e degli sventramenti indiscriminati effettuati in tempo di pace. Simbolo, tuttora rimpianto dai più, di quanto l'amministrazione postbellica ha negato ai trapanesi è il Teatro Garibaldi, che, come le foto di Termini testimoniano, aveva retto, seppur danneggiato, la prova della guerra. Ad esso devono aggiungersi i conventi, le chiese, o palazzi signorili e le bitazioni popolari che sorgevano sull'attuale corso Italia e che la creazione di questa arteria stradale, con i suoi moderni edifici ha eliminato. La prossimità al porto è costata, al quartiere Casalicchio, la più intensa "pioggia" di bombe e, di conseguenza, la maggiore furia della politica edilizia successiva, ma tutto il centro ha subito gravi perdite durante e dopo la guerra: un esempio per tutti il Palazzo de' Nobili Xirinda in via Garibaldi, dove oggi sorge, in spudorata dissonanza con il gusto prevalentemente barocco della vecchia "Rua nova", il palazzo INA. La mostra è stata presentata sabato scorso, cinque giorni dopo il 72simo anniversario del devastante bombardamento del 6 aprile 1943, in un incontro pomeridiano introdotto dalla direttrice della biblioteca "Fardelliana" Margherita Giacalone, con gli interventi dello storico Salvatore Costanza, del fotografo Michele Fundarò, del collezionista Antonino Perrera e dell'architetto Vito Mancuso. E' stato anche proiettato il filmato "Trapani, le ali della metamorfosi" realizzato da Giancarlo Figuccio, Pietro Giliberti, Francesco Paolo Iovino, Antonella Messina e Francesca Tobia. Durante l'incontro sono state commemorate le oltre 6.000 vittime trapanesi dei bombardamenti.

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