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Quote tonno, il M5S chiede intervento del governo regionale sulle decisioni del Ministero

02 Gennaio 2017 12:04, di Ornella Fulco
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"Le 600 tonnellate in più della quota tonno 2017 assegnate all'Italia vadano ripartite alle marinerie artigianali siciliane". A chiederlo sono gli es...

"Le 600 tonnellate in più della quota tonno 2017 assegnate all'Italia vadano ripartite alle marinerie artigianali siciliane". A chiederlo sono gli esponenti del Movimento Cinque Stelle che, all’Ars, hanno anche ottenuto l'approvazione di u Ordine del giorno che impegna il governo regionale ad attivarsi in tal senso presso il Ministero competente. Prima firmataria dell'atto parlamentare è la deputata Angela Foti e sulla vicenda aveva sollevato perplessità, intervenendo in Parlamento Europeo, anche l’eurodeputato alcamese Ignazio Corrao. “A metà dicembre - sottolinea il parlamentare - il Consiglio di Pesca ha ufficializzato la Quota del Tonno Rosso per l’Italia, anno 2017: sono 3.304,82 tonnellate, in crescita rispetto alle 2.752 tonnellate dello scorso anno. La quota aggiuntiva, circa 600 tonnellate, andrà ripartita con decreto a Roma. E’, quindi, assolutamente indispensabile che i pescatori e le associazioni di categoria si facciano sentire presso il Ministero al più presto”. “Abbiamo chiesto a Crocetta - aggiunge la deputata Foti - di attivarsi presso il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali affinché l’incremento del contingente di cattura del tonno rosso assegnato all’Italia per l’anno 2017 venga ripartito in modo tale da assicurare contemporaneamente la copertura delle inevitabili catture accidentali, che hanno determinato sproporzionate e vessatorie sanzioni, peraltro recentemente maggiorate dagli articoli 39 e 40 delle legge 154/2016, e il rilascio di nuovi permessi di pesca del tonno rosso ai pescatori artigianali che, in passato, ne avevano fatto richiesta senza ottenerli. Qualora il Ministero competente ripartisse tali quote aggiuntive alle marinerie artigianali, sarebbe un segnale di concretezza che oggi in tanti aspettano e che i regolamenti europei caldeggiano sia per il recupero di pratiche tradizionali e meno impattanti sia per evitare si rafforzino monopoli. Secondo l'eurodeputato Marco Affronte “è in Italia che si decidono le quote, non a Bruxelles. Anzi, purtroppo, i parlamentari europei e il Parlamento spesso non sono coinvolti in nessuna fase del processo decisionale. Noi possiamo solo fare pressioni indirette: in questo senso mi auguro che le quote aggiuntive siano ripartite fra i piccoli pescatori che ne fecero richiesta perché il tonno rosso deve tornare ad essere una ricchezza italiana, e non un privilegio di pochi”.

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