Mafia. Condannato a 14 anni il geometra Andrea Bonafede
Era imputato di associazione mafiosa e concorso in falso
Il gup di Palermo ha condannato a 14 anni di carcere Andrea Bonafede, il geometra di Campobello di Mazara che ha prestato l’identità a Matteo Messina Denaro. Bonafede era imputato di associazione mafiosa e concorso in falso. L’accusa era rappresentata dai pm Gianluca De Leo e Piero Padova.
La procura di Palermo in una delle ultime udienze aveva depositato nuove prove a carico di Bonafede. Il gup, che il 13 maggio avrebbe dovuto emettere la sentenza, si era così riservato sull’ammissione delle acquisizioni dei pm rinviando prima al 20 maggio e poi ad oggi il verdetto. Dagli elementi raccolti dai magistrati – l’accusa è sostenuta dal pm Piero Padova – è venuto fuori che Bonafede era a disposizione del capomafia prima del suo arresto. Indagando su un altro prestanome del capomafia, l’architetto Massimo Gentile, che avrebbe ceduto la propria identità al boss per comprare un’auto nel 2014, i magistrati hanno scoperto che il veicolo, nel 2017, venne intestato alla madre di Bonafede, segno che tra i due c’erano rapporti già allora. Ma non solo: la prima casa di Campobello in cui Messina Denaro ha vissuto venne affittata a nome di Andrea Bonafede nel 2007 fatto questo confermato dall’ex convivente dell’imputato che ha detto agli inquirenti che il geometra non ha mai abitato nell’appartamento avendo convissuto con lei, nonostante pagasse il canone.
La Procura, in un separato processo, ha chiesto la condanna a 15 anni per la cugina del geometra, Laura Bonafede, amante storica del capomafia.
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