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L'ex avvocato Angela Porcello vuota il sacco: "Ho fatto parte di Cosa Nostra a partire dal 2015" - Palermo Oggi

Cronaca

L'ex avvocato Angela Porcello vuota il sacco: "Ho fatto parte di Cosa Nostra a partire dal 2015"

02 Ottobre 2021 08:16, di Redazione
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La professionista è stata cancellata dall’Ordine dopo essere stata arrestata

L’ex avvocato Angela Porcello, cancellata dall’Ordine dopo essere stata arrestata, il 2 febbraio scorso, nell’operazione «Xydi», vuota il sacco.«Ho fatto parte di Cosa Nostra a partire dal 2015, posso dirvi quello che so. Valutate voi quale può essere l’apporto conoscitivo e l’utilità". Da mesi, l'ex avvocato ha iniziato il suo percorso di collaborazione con la Direzione distrettuale antimafia. Tuttavia, non si può parlare tecnicamente di una «pentita» o «collaboratrice di giustizia».

Lo scorso 3 luglio, infatti i pubblici ministeri della Dda di Palermo, dopo una serie di colloqui, hanno bocciato apertamente la sua linea mettendo a verbale che «non emergono elementi di novità, completezza e rilevanza rispetto a quanto già accertato e, quindi, non ci sono i presupposti per un percorso di collaborazione».

Angela Porcello, ha riempito centinaia di pagine di verbali, da aprile e fino a tre mesi fa, ammettendo di avere avuto un ruolo nel mandamento mafioso che gli sarebbe derivato dalla relazione con l’imprenditore Giancarlo Buggea, tornato pienamente operativo in Cosa Nostra dopo avere scontato la precedente condanna. L'ex avvocato ha parlato di estorsioni, dinamiche mafiose, armi e persino di un omicidio. Quello di un bracciante agricolo che sarebbe stato trovato bruciato 7 anni fa nella sua auto per avere sfidato il boss Calogero Di Caro minacciandolo con una pistola per strada quando l’anziano capomafia era nella sua abitazione. La vittima cercava lavoro come bracciante e avrebbe chiesto aiuto a Buggea, secondo la versione di Angela Porcello che, però, non poteva assumerlo nelle sue aziende per via dei suoi precedenti. A quel punto sarebbe andato in un locale di Canicattì, sotto l’abitazione di Di Caro e gestito dallo stesso boss, con una pistola in mano provocandolo e chiedendogli di scendere non si sa bene per quale motivo.

Le prime domande che avevano provato a fare i pm riguardavano Matteo Messina Denaro. L’ex professionista precisa subito di non sapere dove si trova ma che Buggea, in passato, lo incontrò e, pur non avendogliene mai parlato, ha la convinzione di un legame attuale e di un filo che lega l’imprendibile padrino di Castelvetrano alle famiglie di Cosa nostra agrigentine.

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