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"Il mondo sul soffitto", book tour per la scrittrice Marzia Coltellacci

03 Settembre 2017 16:23, di Ornella Fulco
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Ieri lo scenario della Tonnara di Bonagia e oggi i giardini di Palazzo Florio a Favignana per la scrittrice Marzia Coltellacci e il suo secondo libro ...

Ieri lo scenario della Tonnara di Bonagia e oggi i giardini di Palazzo Florio a Favignana per la scrittrice Marzia Coltellacci e il suo secondo libro dal titolo "Il mondo sul soffitto". Abbiamo incontrato l'autrice romana che, proprio nel Trapanese, ha trascorso più di tre mesi per le riprese del film "Maria Maddalena". Partiamo dal titolo: perché "Il mondo sul soffitto"? "Prova ad attaccare la mappa del mondo su un soffitto e a stenderti a terra. Potresti così fare il giro del mondo almeno dieci volte e in meno di ottanta giorni, immaginando di osservare le vite delle persone che lo abitano. Questo è il mondo sul soffitto: un luogo reale dove si intrecciano le storie di Leòn, David e Adele. Sono loro i protagonisti del mio romanzo, tre persone molto distanti tra loro per età e background culturale". Chi sono questi personaggi e cosa rappresenta ognuno di loro? "Leòn è un bambino di Parigi, Adele è una giovane donna di Roma e David è un cinquantenne di Londra. Leòn sogna di fare l'esploratore-musicista-antropologo. Èla parte pura e libera che è in ognuno di noi. Èun bambino forte, privo di tutte quelle sovrastrutture che ingabbiano gli adulti. Affronta con coraggio la sua battaglia quotidiana contro il cancro. O meglio, "il microbo", come lo chiama lui. Adele è intrappolata in una fortezza di ghiaccio che, con grande abilità, è riuscita a costruire per congelare un grande segreto. Solo quando saprà riconoscere e accettare l'amore con la A maiuscola troverà il coraggio di lasciare andare il passato. David è un lottatore. Ogni giorno si confronta con i ricordi di un'infanzia rubata che condizionano il suo modo di stare al mondo. Ècontemporaneamente vittima e carnefice. Solo dopo aver ceduto alla violenza, realizzerà che l'amore è un'altra cosa. Tutti e tre i personaggi sono accomunati da una battaglia personale interiore e l'unica potente arma con cui riusciranno veramente a difendersi è l'amore, in tutte le sue declinazioni. Come scoprirà Adele: "L'amore è la forma più alta di libertà". Quindi è l'amore il centro del romanzo? "Non esattamente. Di certo amore e violenza sono tematiche esplorate all'interno del libro. In realtà, però, il perno su cui ruotano le tre storie è il concetto di responsabilità. Ècome nel gioco del domino: quello che facciamo può portare a una serie infinita di conseguenze collegate tra loro. Come in un effetto domino, siamo vittime di un processo molto più grande in cui, senza volerlo, diventiamo i nuovi carnefici. Ci ritroviamo a reiterare gli stessi errori, bloccati nelle stesse dinamiche, incapaci di cambiare le cose, in un gioco doloroso e infinito che ci condanna a diventare tutti complici dello stesso delitto". Da oltre dieci anni lei lavora nel mondo del cinema. Tra le più importanti esperienze c'è quella sul set del film "Maria Maddalena" di Garth Davis, regista australiano candidato agli Oscar. Leggendo questo romanzo sembra proprio di vedere un film. Quanto l'esperienza nel cinema ha influenzato lo stile narrativo adottato ne "Il mondo sul soffitto"? "Anzitutto confermo l'importanza dell'esperienza nel Trapanese dove ho trascorso più di tre mesi per le riprese del film che uscirà prossimamente sul grande schermo. E, anzi, aggiungo che ho scelto di far partire il mio book tour proprio da qui perché è una terra che mi ha saputo accogliere e far sentire a casa. Per quanto riguarda l'influenza del cinema nel mio romanzo, posso dire che è stata decisiva. Anche se al momento lavoro nell'ambito della produzione cinematografica, il mio percorso di scrittura è iniziato dopo l'università con gli studi di sceneggiatura all'Accademia di cinema Griffith a Roma. Senza dubbio "Il mondo sul soffitto" ha un impianto e uno stile narrativo cinematografico: le tre storie, infatti, sono raccontate in prima persona e intrecciate tra loro attraverso un attento lavoro di montaggio. Proprio come in un film". C'è la possibilità che questo suo romanzo diventi una storia da grande schermo? "Speriamo! Non ho paura di sognare. Come direbbe il piccolo Lèon: "la paura è un'invenzione dei grandi!". Marzia Coltellacci, 38 anni, laureata in Scienze della Comunicazione all'Università "La Sapienza"di Roma, ha frequentato un corso di sceneggiatura presso l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith nella Capitale. Dopo alcune collaborazioni giornalistiche ha scelto di scriver in modo più libero e creativo intraprendendo un percorso nell’ambito della produzione cinematografica che l’ha portata a lavorare sui grandi set internazionali, collaborando con i più grandi professionisti del settore (Ridley Scott, Ron Howard, Sam Mendes, Giuseppe Giuseppe Tornatore, Paul Haggis, Joss Whedon, Cristina Comencini). Dal 2005 lavora regolarmente per produzioni cinematografiche italiane e internazionali, senza, però, aver mai lasciato da parte le sue due vere, autentiche, passioni: i viaggi e la scrittura. Nel 2007 ha pubblicato il suo primo romanzo “Mai viaggiare dopo il tramonto”, edito da Il Filo. Il  secondo, “Il Mondo sul soffitto” è edito da L’Erudita.

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