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E' ora di dire Basta

28 Marzo 2011 19:25, di Niki Mazzara
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Editoriale Trapani, 28 marzo 2011- La sortita di una tendopoli a Kinisia è l'ennesimo, duro attacco al territorio della Nostra provincia. Ancora una ...

Editoriale Trapani, 28 marzo 2011- La sortita di una tendopoli a Kinisia è l'ennesimo, duro attacco al territorio della Nostra provincia. Ancora una volta una classe politica sensibile ai richiami delle sirene del Nord e dei potentati economici delle grandi città sta facendo pagare a Trapani i costi di una guerra che dietro parole come democrazia e diritti civili nasconde interessi economici e il solito petrolio. Trapani ha subito il duro attacco al settore più importante della propria economia, quello turistico, con la chiusura dello scalo di Birgi. E il gran parlare che si fa in queste ore di una possibile riapertura, seppure parziale, dello scalo nasconde di fatto solo il timore di una politica parolaia e inetta di essere scoperta. Ma il gioco è ormai chiaro e la decisione di gravare ancora una volta su Trapani con la creazione di una tendopoli nell'area dell'ex aeroporto di Kinisia è la dimostrazione lampante che il disegno è uno: mettere in ginocchio la popolazione di questo lembo di Sicilia. Chi si ricordava di questo sito, da anni abbandonato ed ormai in un profondo stato di degrado? A chi si è ricordato di Kinisia deve averlo fatto nella ricerca, spasmodica, di un luogo trapanese dove continuare a sistemare questi "disgraziati" che pagano lo scotto di una povertà in cui sono stati costretti a vivere da governanti "amici" dei nostri governanti, gente posteggiata in siti di fortuna ed a cui non si danno risposte sul loro futuro. Trapani è la porta d'ingresso del Nord Africa e, come ricorda il sindaco Fazio nella sua nota, ha sempre dimostrato di essere umanamente e cristianamente caritatevole. Ma ciò, e questo non è atto di egoismo, non può essere pregiudizievole per il futuro del territorio e per il futuro dei nostri figli, molti dei quali già ora sono stati costretti a cercare lavoro altrove. In questi ultimi anni, con uno scatto di orgoglio ed un attivismo insolito, seppure non privo di pecche, la classe politica locale è riuscita a partorire un progetto che, pur oneroso, ha portato ad un ritorno economico, quello della convenzione con Ryanair che vende il prodotto Sicilia con base a Trapani, E' cresciuta la ricettività alberghiera e la ristorazione, si sono moltiplicati i negozi dell'indotto. Si respira aria di cosmopolitismo in provincia. E tutto questo, forse, ha creato malumori magari nel vicino, e saturo, scalo di Palermo o in altre città. Ed ora è il momento che Trapani paghi lo scotto della sua voglia di migliorare. Chiudere Birgi e allontanare la Ryanair è stato il primo passo, la tendopoli il secondo. A quando un'altra azione che anneghi definitivamente le speranze della nostra popolazione?

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