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Palermo | Cronaca

Droga, armi, estorsioni, furti... 27 arresti stamane a Palermo

27 Maggio 2024 14:48, di Redazione
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L'attività è stata effettuata dai carabinieri

Dalle armi alla droga e poi ancora furti, estorsioni, traffico di rifiuti fino ai “cavalli di ritorno”. Blitz stamane dei carabinieri del Comando provinciale di Palermo. Ventisette le persone raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip su richiesta della Procura della Repubblica: 17 in carcere e 10 ai domiciliari.

Le 27 persone sono indagate - a vario titolo – per i reati di detenzione e porto abusivo di armi comuni da sparo e clandestine, ricettazione, attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, furto ed estorsione.

Scoperta dagli investigatori del Nucleo operativo della Compagnia di San Lorenzo che hanno effettuate le indagini un’organizzazione criminale nei quartieri Cep, Borgo Nuovo e Cruillas. Avrebbe gestito quattro piazze di spaccio con un giro di affari di 40 mila euro al mese. Cocaina, marijuana e hashish venivano acquistati da un fornitore palermitano. Un uomo di Santa Maria di Gesù con precedenti per mafia.

Le indagini sono iniziate a settembre 2020 in quella occasione emerse che un 34enne del rione Cep si dava un gran da fare nonostante fosse ai domiciliari. Figura di riferimento per tutte le attività criminali che, grazie agli altri indagati, sarebbe riuscito a dirigere un’attività organizzata, priva delle autorizzazioni previste, di gestione di rifiuti, svolta con la compartecipazione di altri 5 indagati e che, oltre allo stoccaggio dei materiali raccolti illecitamente (ferro e altri metalli), ne prevedeva la lavorazione presso un terreno adiacente alla sua abitazione abusiva e il successivo trasporto effettuato tramite il titolare compiacente, raggiunto dalla misura cautelare degli arresti domiciliari, di un’azienda operante nel settore che, mettendo a disposizione i propri mezzi, consentiva la compilazione dei formulari per la successiva vendita a ditte della Sicilia e di altre regioni, impegnate nel campo edile, siderurgico e del trattamento di materiale metallico, con guadagni stimati che potevano arrivare anche a 50mila euro mensili.

Il capitolo dei furti e del pizzo. Mille euro per avere indietro la propria auto con il cosiddetto metodo del “cavallo di ritorno”. Le vittime dei furti sapevano di potersi rivolgere al trentaquattrenne.

Sono stati inoltre sottoposti a sequestro preventivo, con decreto emesso dalla stessa autorità giudiziaria, l’area in cui venivano stoccati i rifiuti, adiacente all’abitazione del 34enne, e un autocarro di proprietà della ditta incaricata del trasporto del materiale lavorato.

Nel corso delle investigazioni, si è delineata la responsabilità di tre persone all’epoca dei fatti minorenni per i quali l’indagine, proseguita anche sotto il coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni, ha portato all’emissione di 3 decreti di perquisizione, eseguiti questa mattinata in casa dei giovani. La Procura per i minorenni, sulla base degli accertamenti svolti dai carabinieri, sta valutando anche di adottare provvedimenti per tutelare i minori appartenenti alle famiglie degli indagati.

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