Droga alle carceri di Trapani, chiesto il rinvio a giudizio per 31 indagati
Nell'operazione denominata Alcatraz coinvolti anche 4 agenti penitenziari "infedeli"
La procura di Trapani ha chiesto il rinvio a giudizio per 31 persone coinvolte nell'operazione Alcatraz che portò alla luce un giro di droga alle carceri di Trapani con la complicità di alcuni agenti di polizia penitenziaria che facevano entrare oltre a sostanze stupefacenti anche telefonini, armi improprie, sigarette e profumi. Merce destinata ai detenuti tra cui esponenti di spicco della criminalità organizzata e ristretti nel reparto Alta sicurezza. La droga arrivava anche mediante l'utilizzo di droni o nascosta dentro palloni di calcio lanciati dall'esterno. Un agente corrotto avrebbe anche avuto rapporti sessuali con la compagna di un detenuto in cambio di favori al recluso. Gli indagati sono accusati a vario titolo, di corruzione, spaccio di droga, abuso d’ufficio, truffa aggravata, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica, e accesso indebito di dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti. Dalle indagini,è emerso che Il Pietro Cerulli era un penitenziario molto ambito dalla popolazione carceraria, Indagini culminate, nell'aprile scorso, nell' esecuzione di 24 ordinanze di custodia, 17 in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 2 obblighi di dimora.
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