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Cure palliative, presentato in Canada progetto di cui l'Asp di Trapani è capofila

12 Ottobre 2018 14:52, di Redazione
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Il Progetto nazionale  “CON.Fine” dell’assessorato alla salute della Regione Siciliana, di cui è stata capofila l’

Il Progetto nazionale  “CON.Fine” dell’assessorato alla salute della Regione Siciliana, di cui è stata capofila l’ASP di  Trapani, è stato presentato dall’azienda a Montréal in Canada, nel corso del  22°Congresso internazionale di Cure palliative con il titolo “Confine: A Training Project for End-of-Life Conversations for 400 Health Workers in Italy”. Questo progetto  sulla comunicazione nella cura dei pazienti alla fine della vita, che ha  il supporto finanziario del Ministero della Salute - CCM per gli anni 2016-2018, è stato particolarmente apprezzato dai referee del Congresso per "l'alta qualità del lavoro, la profondità e e l'ampiezza di conoscenze nell'ambito delle cure palliative"  e sarà pubblicato negli abstracts del Congresso e su una delle più importanti riviste scientifiche specialistiche, "The  Journal of Pain and Symptom Management". Al congresso,  considerato tra le più importanti delle conferenze mondiali specialistiche, hanno partecipato circa 1300 professionisti del settore oltre ai migliori esperti e scienziati di varie discipline.
Il progetto, diretto da Antonio Sparaco, responsabile delle attività di prevenzione del Dipartimento salute mentale dell’Asp, nella qualità di coordinatore e responsabile scientifico, è centrato sulla  valutazione del benessere mentale attraverso il miglioramento della comunicazione in oncologia e le conversazioni di fine vita. Sono stati coinvolti cinque enti istituzionali delle regioni Liguria, Toscana, Lazio e Sicilia. Sono stati attuati 16 corsi distribuiti nelle quattro Regioni, per 25 allievi, di 24 ore ciascuno. Il programma dei corsi di formazione è  innovativo sia per l’argomento che per i metodi. Sono state sperimentate quattro strategie relative al setting: 1) almeno il 30% degli operatori delle oncologie e hospice in un solo ospedale in Liguria;  2) operatori di quattro ospedali diversi in Toscana; 3) operatori di quattro città diverse in Sicilia; 4) operatori di quattro diverse reti di assistenza riuniti in un corso residenziale in Lazio; 5) operatori del Dipartimento di economia dell’Università  Tor Vergata di Roma.
“Più del 50% del programma – spiega Sparaco - è stato svolto con metodi interattivi: focus group, debriefing, teatro interattivo, filmati, laboratorio artistico, project work, humanities: arte, narrazioni, poesia, cinema, letteratura, casi etici. I discenti sono stati più di  400, operatori rappresentanti di tutte le professioni coinvolte nelle cure di fine vita. Sono stati valutati: apprendimento, impatto sul gruppo di pari dei discenti, ricaduta sui familiari e sui pazienti. Il 69,5% dei discenti ha risposto in modo corretto a più del 75% delle domande del test.  Il 65% ha adottato il manuale di comunicazione nel proprio gruppo di lavoro. Nel 99.4% dei caregivers dei pazienti, la comunicazione, dopo la formazione degli operatori-discenti del progetto, ha avuto un impatto positivo. Il 45% dei discenti ha sostenuto almeno una conversazione di fine vita con almeno un paziente”.

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