Crisi libica: Tranchida ritornare alla diplomazia
Erice, 22 marzo 2011- In una nota stampa anche il sindaco di Erice Giacomo Tranchida interviene sulla circi libica. "In pochi giorni nelle nostre stra...
Erice, 22 marzo 2011- In una nota stampa anche il sindaco di Erice Giacomo Tranchida interviene sulla circi libica. "In pochi giorni nelle nostre strade e nelle nostre scuole, gli echi dellâÂÂinno nazionale in festoso omaggio al 150Ă° dellâÂÂUnitĂ dâÂÂItalia, sono stati sostituiti dai preoccupanti echi dei motori aerei che - allo stato - per incomprensibile scelta del Governo nazionale che individua in capo alla cittĂ di Trapani il cuore militare delle operazioni dellâÂÂaviazione italiana, si dirigono allâÂÂaeroporto di Birgi determinando la chiusura dello scalo civile-turistico che grandi speranze ha portato per il rilancio socio-economico nellâÂÂeconomia provinciale e per la nostra cittĂ . Al pari perĂ², premettendo anche a nome di quanti non sono addetti alle tecniche/dinamiche militari come il sottoscritto, scrive Tranchida, peraltro in âÂÂcoerenzaâ con la tardiva ma piĂš razionale odierna proposta del Governo, sostenuta dal Presidente della Repubblica, nellâÂÂaffidare alla NATO il comando-coordinamento delle operazioni che dovrebbero tutelare la popolazione libica dagli attacchi del regime, attraverso una breve ricerca su internet â wikipedia, è facile âÂÂscoprireâ che presso la Base Area di Sigonella, logisticamente nel centro del Mediterraneo, stazionano mezzi e strumenti militari interforze, per lâÂÂappunto riconducibili alla stessa Nato, appunto per le operazioni nel Mediterraneo. Non si tratta di spostare altrove il âÂÂproblemaâÂÂ, continua il primo cittadino di Erice, ma certamente appare giustificabile una diversa logistica militare e comunque e/o diversamente, una spiegazione dovrebbe il Governo darla, e ci auguriamo tempestivamente porvi anche rimedio!!! Da cittadini e non sudditi: LO PRETENDIAMO!!! Ă¢âÂÂŹĂÂŚ. a maggior ragione nei confronti di chi la sera prima fa il bunga bunga e il baciamano al dittatore libico e il giorno dopo pensa di âÂÂgiocareâ alla guerra con faciloneria politica. CosĂÂŹ come è auspicabile che tutte le forze politiche unitariamente intervengano per fare pressioni sulla comunitĂ europea che non puĂ² pretendere, in quanto dovuta, la disponibilitĂ delle basi militari siciliane âÂ Ă¢âÂÂŹĂÂŚ e con il rischio della corsa, secondo alcuni, a chi fa il primo della classe âÂÂaccecatoâ dal miraggio dellâÂÂoro nero allâÂÂorizzonte libico, ma dimentico delle atrocitĂ che in altri Paesi africani e non solo ogni giorno si consumano da dittatori di ogni sorta - facendo poi spallucce sul grande esodo di emigranti disperati, in parte rifugiati politici, costretti a rischiar la vita prima in mare, inseguendo libertĂ e speranze di futuro, per poi essere rinchiusi in strutture che diventano autentici lager per sovraffollamento, mettendo finanche a rischio i delicati equilibri di accoglienza-ospitalitĂ culturale e umanitaria delle nostre comunitĂ .La CittĂ di Erice, conclude il sindaco Giacomo Tranchida, figlia millenaria di una cultura di tolleranza e dialogo interculturale, con forza ripropone il primato della diplomazia politica quale âÂÂarmaâ per far vincere la PACE nellâÂÂauspicato riequilibrio dei conflitti e in tale direzione esprime voti nellâÂÂimminenza delle decisioni del Parlamento".
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