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Tra le accuse la mancata esecuzione delle visite mediche di primo ingresso
**Aggiornamento** - Gli indagati sono Antonio Manca, presidente della cooperativa, aggiudicataria dell’appalto per la fornitura di beni e servizi relativi al funzionamento del Cpr di Bari; Marianna Bello, direttrice della struttura, Giovanni Cimino, referente dell’Associazione Paceco Soccorso affidataria del servizio di assistenza medica e sanitaria; Antonino Tartamella, medico responsabile del presidio sanitario del Cpr._____________________________________________________________________________
**Aggiornamento**(Laura Spanò) - L’avvocato Vincenzo Lo Re, legale della cooperativa Badia Grande, osserva che: "il capitolato d’appalto è stato rispettato in ogni suo punto e la cooperativa è in grado di darne dimostrazione documentale all’autorita giudiziaria titolare delle indagini".
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BARI - Irregolarità nell'adempimento del contratto di appalto per la gestione del CPR di Bari Palese, affidato alla Società Cooperativa Badia Grande di Trapani. È quanto emerge dall'avviso di conclusione delle indagini preliminari con contestuale informazione di garanzia nei confronti del responsabile della società cooperativa che gestisce il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Bari e di altri tre indagati.
Le indagini della Squadra Mobile di Bari, avviate nel 2019, hanno portato all'informazione di garanzia nei confronti di: direttrice del centro fino a febbraio 2021; medico responsabile del CPR fino a dicembre 2019; legale rappresentante della Società Cooperativa Badia Grande; referente dell'associazione PACECO Soccorso per il servizio di assistenza sanitaria nel CPR.
I reati contestati sono per tutti, la frode nell'esecuzione del contratto di affidamento, in particolare, del servizio di assistenza sanitaria e, per tre di essi, la violazione delle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro per la mancata esecuzione delle visite mediche di primo ingresso, con il connesso rischio della diffusione di malattie infettive. Le indagini hanno evidenziato che la precarietà dei servizi essenziali erogati dalla cooperativa ha contribuito a creare le condizioni di esasperazione da cui sono scaturiti proteste e incendi all'interno della struttura.
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**Aggiornamento**(Laura Spanò) - L’avvocato Vincenzo Lo Re, legale della cooperativa Badia Grande, osserva che: "il capitolato d’appalto è stato rispettato in ogni suo punto e la cooperativa è in grado di darne dimostrazione documentale all’autorita giudiziaria titolare delle indagini".
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BARI - Irregolarità nell'adempimento del contratto di appalto per la gestione del CPR di Bari Palese, affidato alla Società Cooperativa Badia Grande di Trapani. È quanto emerge dall'avviso di conclusione delle indagini preliminari con contestuale informazione di garanzia nei confronti del responsabile della società cooperativa che gestisce il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Bari e di altri tre indagati.
Le indagini della Squadra Mobile di Bari, avviate nel 2019, hanno portato all'informazione di garanzia nei confronti di: direttrice del centro fino a febbraio 2021; medico responsabile del CPR fino a dicembre 2019; legale rappresentante della Società Cooperativa Badia Grande; referente dell'associazione PACECO Soccorso per il servizio di assistenza sanitaria nel CPR.
I reati contestati sono per tutti, la frode nell'esecuzione del contratto di affidamento, in particolare, del servizio di assistenza sanitaria e, per tre di essi, la violazione delle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro per la mancata esecuzione delle visite mediche di primo ingresso, con il connesso rischio della diffusione di malattie infettive. Le indagini hanno evidenziato che la precarietà dei servizi essenziali erogati dalla cooperativa ha contribuito a creare le condizioni di esasperazione da cui sono scaturiti proteste e incendi all'interno della struttura.
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