Sono iniziati oggi i lavori di consolidamento delle antiche strutture murarie del Castello di Calatubo ad Alcamo, lavori che hanno beneficiato di un contributo di 30.000 euro stanziato dal FAI â Fondo Ambiente Italiano e Intesa Sanpaolo nellâambito della 7a edizione de âI Luoghi del Cuoreâ, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare. Il Castello di Calatubo àsi è aggiudicato il terzo posto nella classifica nazionale con 71.967 àvoti raccolti nel 2014 dallâAssociazione âSalviamo il Castello di Calatuboâ, nata al fine di recuperare questo luogo frutto di numerose stratificazioni che hanno attraversato oltre dieci secoli di storia. Il contributo âI Luoghi del Cuoreâ sarà destinato alla prima messa in sicurezza di unâarea del complesso, ovvero lâingresso e la prima corte su cui prospetta la cappella, grazie a puntuali microconsolidamenti che renderanno possibile lâaccesso. Questo permetterà di bloccare il degrado, che avanza quasi quotidianamente con costanti microcrolli e assicurare in tal modo la conservazione della struttura monumentale fino ad oggi interessata da importanti fenomeni di dissesto che rischiavano di compromettere lâintegrità del castello. Un primo importante passo che consentirà di aprire alle visite unâarea significativa del complesso e attrarre altri fondi per estendere i consolidamenti e programmare il restauro vero e proprio â il cui costo è stimato in oltre 5 milioni di euro â oltre alle future azioni di valorizzazione. Lâintervento è stato progettato dal Comune di Alcamo e interamente finanziato dal FAI, come risposta concreta, anche se inevitabilmente propedeutica a più ampie azioni di recupero, alle decine di migliaia di cittadini che hanno votato con passione e impegno questo âLuogo del Cuoreâ. Roberto Russo, assessore ai Lavori Pubblici e allâAmbiente ha dichiarato: âSono iniziati i lavori per la messa in sicurezza del Castello di Calatubo, bene architettonico risalente allâarchitettura Medioevale siciliana purtroppo ridotto allo stato di rudere. Grazie al FAI ed allâiniziativa âI Luoghi del Cuoreâ iniziamo un percorso di recupero che, anche se limitato allâarea di ingresso, vuole essere il primo passo per restituire al territorio dellâintero Golfo un bene architettonico patrimonio storico, culturale ed ambientale indispensabile per attivare tutti quei percorsi turistici che sono volano per lâeconomia. I resti della cinta muraria del Castello potranno essere inseriti in un circuito turistico locale comprendente i tre Castelli, il Castello dei Conti di Modica, la Torre Saracena (Castello Ventimiglia, Monte Bonifato) ed il Castello di Calatuboâ. Rita Barraco, Capo Delegazione FAI di Trapani ha così commentato: âGrazie allâeccezionale spinta proveniente dal seguitissimo progetto de âI Luoghi del Cuoreâ, il Fondo Ambiente Italiano ha dato al Castello di Calatubo, sito ricco di storia e perla di particolare suggestione in stato di grave degrado e prossimo alla rovina, la visibilità che merita sollecitando le Istituzioni e gli Enti locali che con perspicacia hanno voluto adoperarsi per attuare le necessarie opere di messa in sicurezza di questo straordinario bene. Stefano Catalano, presidente dellâassociazione "Salviamo il Castello di Calatubo" ha dichiarato: âLa nostra più grande gratitudine va al FAI e a Intesa Sanpaolo perché grazie a âI Luoghi del Cuoreâ danno voce alle segnalazioni dellâintera popolazione italiana, coinvolgendola sul valore del nostro patrimonio dimenticato. Il nostro ringraziamento va anche ai tanti sostenitori che hanno permesso al Castello di Calatubo di aggiudicarsi il podio tra i luoghi più votati dâItalia, fra più di 20.000 siti segnalati. La mia personale riconoscenza va ancora ai volontari della nostra Associazione che, con spirito di sacrificio e profondo amore per le proprie origini, hanno permesso al Castello di essere conosciuto e votato da tutte le parti del mondo. Lâinizio dei lavori, vedrà la nostra Associazione in prima linea non solo nella valorizzazione del sito a 360°, ma anche nel recupero di altri fondi per il restauro di questo importante patrimonio dellâumanità , affinché possa riscattarsi da quel mortificante abbandono che da tempo ne fa un triste biglietto da visita a chi si accinge a varcare la provincia di Trapaniâ. Il Castello di Calatubo venne costruito su un terreno abitato sin dal VII secolo a.C., nel 1093 venne incluso nella nuova Diocesi di Mazara e nel Medioevo divenne una robusta fortezza a controllo di un vasto territorio, finché allâepoca di Federico II fu trasformato in masseria feudale. Il castello fu utilizzato fino agli anni Sessanta del Novecento, per essere poi abbandonato e trasformato in ovile. Il degrado causato dal pascolo degli animali, il terremoto del Belice nel 1968 e lâassenza di interventi prolungata per decenni, hanno portato al crollo dei solai e di numerose murature. A ciò si è aggiunta lâopera degli scavatori di frodo, interessati ai reperti archeologici che venivano alla luce nella vicina necropoli del VII secolo a.C. Il bene, che si erge isolato nella campagna fuori Alcamo tra campi coltivati, su uno sperone roccioso rivolto da un lato allâentroterra e dallâaltro al mare, ha dunque segnato la storia del territorio. Acquistato nel 2006 dal Comune di Alcamo dai precedenti proprietari privati, il Castello di Calatubo è oggi ridotto in stato di rudere. Per il Comune di Alcamo ci si può rivolgere allâ ingegnera Anna Parrino 0924.590406411; eaparrino@comune.alcamo.tp.it Per il FAI al Gruppo FAI Alcamo: tel. 3338124748 gruppofai.alcamo@gmail.com - Delegazione FAI di Trapani: delegazionefaitrapani@fondoambiente.it
Verso il consolidamento del Castello di Calatubo
Sono iniziati oggi i lavori di consolidamento delle antiche strutture murarie del Castello di Calatubo ad Alcamo, lavori che hanno beneficiato di un c...
Leggi l'articolo completo su Palermo Oggi