Cronaca

Menfi. Dopo il nubifragio trovato ordigno bellico

Il ritrovamento è stato effettuato dai volontari della protezione civile

Francesco Graziano

Viviamo nel tempo della cronaca, immersi costantemente nel tempo presente scandito o dalla banalità insipida del gossip o dalla efferatezza della cronaca nera, ci siamo dimenticati di essere figli di un passato. Passato che ogni tanto ritorna per ricordarci che in fondo ognuno di noi è un puntino in mezzo all’infinito.

Durante le operazioni di pulizia delle strade a Menfi , dopo il nubifragio della scorsa settimana, i volontari della protezione civile regionale hanno rinvenuto un ordigno bellico.

Il ritrovamento è avvenuto in contrada Cavarretto al confine della città.

La bomba probabilmente risale alla seconda guerra mondiale. Le forze dell’ordine hanno provveduto a mettere in sicurezza l’area e hanno avvertito la prefettura per la bonifica dell’area.

Immersi in un’altra guerra, questa volta di tipo sanitario, probabilmente ci siamo dimenticati dell’orrore del secondo conflitto bellico; dimenticanza che ha consentito ad un gruppo di manigoldi di sentirsi esattamente nelle stesse condizioni dei prigionieri deportati nei campi di concentramento. Ma la democrazia è questa: se vuoi fare il pagliaccio è travestirti come un deportato ad Auschwitz per sfilare nelle vie delle nostre città- dimostrando di non conoscere nulla dell’orrore dell’Olocausto- devi essere libero di farlo, anche se ogni volta – soprattutto per i pochi superstiti rimasti di quella immane tragedia- quella recita di quart’ordine deve essere una coltellata nella carne. Ma come diceva Voltaire: “ Non sono d’accordo con quello che dici , ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo”. Anche se ogni tanto un limite , anche piccolo, dovrebbe essere posto.

E allora grazie ordigno bellico, ci hai ricordato che è necessario che più che uscire dai ristoranti ( avendo avuto possibilmente cura di aver rispettato le regole anti Covid19) imbevuti di cibo e alcol forse, una volta tanto, ma questa è una proposta che lancio ai professori liceali e universitari dovremmo uscire, non dal ristorante, ma da un’aula – liceale o universitaria non importa-imbevuti di altro: di Storicismo.

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