Cronaca

Trapani onora la memoria del Beato Rosario Livatino

Inaugurata la mostra "Sub tutela dei"

Laura Spanò

Inaugurata questo pomeriggio la mostra "Sub tutela dei" dedicata al beato Rosario Livatino, il magistrato agrigentino ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990 e proclamato beato da Papa Francesco il 9 maggio 2021 in quanto martire della fede a causa della giustizia.

L’esposizione si compone di oltre venticinque pannelli che raccontano: l’educazione familiare, in Azione Cattolica ed in parrocchia; il contesto storico in cui è vissuto, con particolare riguardo alla presenza mafiosa; la sua profonda religiosità e la sua grande umanità, che lo portavano a rispettare sempre e comunque anche i peggiori malviventi, senza ombra alcuna di giustizialismo, il suo martiro e la beatificazione.

«E' una mostra che aiuta a coltivare la memoria di un uomo il cui ricordo non deve scomparire» - così dice Gabriele Paci, Procuratore Capo. «Io sono contento di essere qui dopo 33 anni, insieme a tanti colleghi, a tante altre personalità. Già la presenza autorevole di queste autorità dimostra lo spessore e la profondità della traccia che Rosario Livatino ha lasciato. Il suo insegnamento e il suo percorso morale, spirituale e professionale».

La mostra approda a Trapani grazie al contributo della Libera Associazione Forense, dell’ANM sez. di Trapani, Ordine degli Avvocati e Centro Culturale Cinque Torri, ed è la storia di un uomo e di un magistrato raccontata per immagini. L’esposizione da ampio spazio anche alla figura di Piero Nava, il testimone che con il suo insostituibile contributo consentì alla magistratura inquirente la rapida individuazione degli autori materiali dell’omicidio ed in seguito dei mandanti. All’inaugurazione erano presenti Daniela Troìa, presidente del tribunale di Trapani, Salvatore Longo, presidente dell'Ordine degli avvocati, Giancarlo Caruso, presidente della sezione Trapani Anm, Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Trapani, Giovanna Messina, avvocato della Libera associazione Forense, Alessandro Damiano, arcivescovo di Agrigento, Mauro Gallina, magistrato del tribunale di Milano, Ottavio Sferlazza magistrato e Biagio De Lio già funzionario della Polizia di Trapani.

Un messaggio ancora attualissimo quello lasciato da Rosario Livatino. Così dice il procuratore generale della Corte di Appello di Palermo Lia Sava. «Perchè arriva direttamente nelle coscienze anche dei magistrati più giovani. L'impegno sobrio. L'impegno silenzioso. Il magistrato che fa il suo dovere a prescindere di quelle che sono le contingenze e le difficoltà. Credo che siano il significato più profondo da trasmettere a quelli che iniziano adesso la professione e a quelli che come noi più anziani devono continuare in qualche modo quel percorso. Sono contenta dell'iniziativa della mostra itinerante che stiamo ospitando anche nell'atrio del palazzo di giustizia Palermo e che ha visto la presenza di tanti studenti. Ho visto nei corridoi del palazzo di giustizia di Palermo ragazzi e insegnanti commuoversi. Vedere poi le immagini di quella camicia insanguinata credo che scuota davvero le coscienze: come magistrati e come cristiani».

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