Cronaca

Scommesse clandestine. Tribunale della Libertà revoca tre misure restrittive

L'operazione della Guardia di Finanza

Redazione

Il tribunale della Libertà ha revocato tre misure restrittive emesse dal Gip di Marsala nell’ambito dell’operazione della Guardia di finanza che portò alla luce un giro di scommesse sportive clandestine.

Tornano, pertanto, in libertà Antonino Danilo Angileri, 54 anni, di Petrosino, e per Filippo Gallina, di 46, di Bisacquino (Palermo), sottoposti all’obbligo di dimora mentre è stato annullato nonché il divieto di esercitare per 12 mesi la professione di tecnico informatico/programmatore per il pacecoto Salvatore Marino di 48 anni.

Nel corso dell’operazione erano stati sequestrati beni per oltre 23milioni di euro che erano nella disponibilità degli appartenenti a due distinte associazioni per delinquere dedite alle scommesse sportive clandestine a Marsala, con raccolta di denaro anche all’estero.

Dodici gli 12 indagati, nove dei quali raggiunti da un’ordinanza cautelare. Per quattro di loro il giudice ha disposto gli arresti domiciliari, Al centro dell’inchiesta un presunto sistema illecito per la raccolta di scommesse clandestine che, secondo la Procura di Marsala, ha “determinato un volume d’affari pari a circa 23 milioni di euro, con giocate da parte di oltre 1.000 scommettitori alcuni dei quali addirittura residenti in Tunisia“.

Dopo la denuncia di un cittadino, i Finanzieri hanno posto particolare attenzione su alcuni conti gioco regolarmente accesi da una coppia di coniugi trapanesi che, ricostruiscono le Fiamme gialle,”risultavano presentare una elevata sproporzione tra il volume delle scommesse giocate rispetto alla loro capacità economica“. I due, è la tesi dell’accusa, sarebbero risultati “inseriti in due distinte associazioni a delinquere che operavano separatamente, ma con le medesime modalità: una consisteva nel porsi come intermediari tra scommettitori e i siti sui quali i privati avevano dei conti gioco, permettendo loro di rimanere anonimi; l’altro, invece, nella raccolta delle scommesse e il successivo utilizzo di siti esteri, sprovvisti delle autorizzazioni necessarie per poter operare in Italia. Una volta fatta lagiocata in contanti, agli scommettitori veniva rilasciata un’apposita ricevuta cui seguiva, sempre in contanti, l’eventuale liquidazione della vincita.

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