Cronaca

Riesame. Riqualificato il reato contestato a Leonardo Gulotta, ma resta in carcere

L'uomo accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, aveva fornito a Messina Denaro una scheda telefonica

Redazione

Il Tribunale del Riesame di Palermo ha riqualificato il reato contestato a Leonardo Gulotta, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, in quello meno grave di favoreggiamento aggravato. Ma Gulotta resta comunque in carcere.

Gulotta, operaio agricolo di Campobello di Mazara, era stato arrestato lo scorso 27 marzo assieme al tecnico di radiologia Cosimo Leone e all'architetto Massimo Gentile nell'ambito di un'operazione antimafia alla ricerca di fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro.

Per la Procura in particolare Gulotta avrebbe fornito a Messina Denaro una scheda telefonica a lui intestata per anni, dal 2007. La difesa di Gulotta ha contestato questa ricostruzione, sostenendo che all'epoca dei fatti egli era minorenne. La Procura ha quindi ridotto l'arco temporale in cui si sarebbero verificati i fatti contestati.

Leone, invece, avrebbe aiutato il boss latitante durante il suo ricovero presso l'ospedale Abele Ajello di Mazara del Vallo nel 2020, procurandogli un telefonino. Gentile, infine, avrebbe ceduto la sua identità a Messina Denaro, permettendogli di acquistare un'auto a Palermo e di versare denaro in una filiale bancaria.

Il Tribunale del Riesame ha derubricato l'accusa di associazione mafiosa in favoreggiamento aggravato anche per Leone, concedendogli gli arresti domiciliari.

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