Cronaca

Incendio al santuario di Birgi. Cassazione conferma condanna per Montalto

Il gesto causato da un raptus

Redazione

E' diventata definitiva la condanna inflitta nei confronti del 55enne marsalese Giuseppe Montalto, l'uomo che il 4 agosto del 2021, tentò di incendiare l'altare e il tabernacolo e il tabernacolo della chiesa del Santuario Nostra Signora di Fatima di contrada Birgi Nivaloro. Oltre al fuoco con della benzina, Montalto portò dentro la Chiesa anche due bombole di gpl che sarebbero potute esplodere con conseguenze devastanti. Provvidenziale fu l’intervento dei vigili del fuoco.

La Corte di Cassazione ha infatti respinto il ricorso presentato dai legali dell'uomo, confermando di fatto la condanna per Montalto.

In primo grado, Montalto fu condannato con rito abbreviato a due anni e otto mesi di reclusione. La sentenza fu emessa dal gup del Tribunale di Marsala Riccardo Alcamo.

Montalto venne arrestato dalla polizia poche ore dopo il fatto e posto ai domiciliari dopo due giorni di carcere. A dicembre 2021 fu rimesso in libertà.

I motivi del gesto pare siano da ricondurre alla gelosia. Poco dopo i fatti, al Pronto soccorso dell’ospedale “Borsellino”, dove Montalto si era recato perchè era rimasto ustionato alle gambe, l’uomo (che insieme alla moglie frequentava il Santuario di Birgi) agli agenti aveva rilasciato dichiarazioni spontanee, confermando di “essere l’autore dell’incendio e che l’insano gesto era stato frutto di un raptus dovuto a motivi personali”.

Dalla ricostruzione dei fatti emerse che Montalto cosparse l’altare di benzina e appiccò il fuoco per poi fuggire scoperto dal sagrestano. Le fiamme danneggiarono buona parte dell'area in cui si celebrano le funzioni religiose, il vangelo e suppellettili. Il reato contestato è stato il tentato incendio. Con l’aggravante della “recidiva”. A difendere Montalto sono stati gli avvocati Vito Cimiotta e Massimo Maggio.

Oltre alla pena detentiva, in primo grado, il gup del Tribunale di Marsala Riccardo Alcamo dispose anche un risarcimento danni (123 mila euro) in favore dell’Istituto Servi del Cuore Immacolato di Maria, che si è costituito parte civile.

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