Cronaca

Immigrato con falsa identità fermato dalla Finanza a Treviso. Era sbarcato a Pantelleria

Allo straniero arrestato sono stati sequestrati i documenti contraffatti rischia 5 anni

Laura Spanò

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso, nell’ambito dell’attività di vigilanza doganale presso lo scalo aeroportuale “Antonio Canova”, hanno arrestato un cittadino straniero, entrato nel territorio italiano utilizzando indebitamente l’identità di un’altra persona.

L’immigrato, originario dell’Africa centrale, già richiedente asilo politico in Italia nel febbraio di quest’anno, era sbarcato da un volo partito da Malta con un passaporto e un permesso di soggiorno falsi, intestati a una terza persona, originaria del Mali.

Ricostruendo gli spostamenti dell’indagato, è emerso che l’uomo, dopo essere sbarcato clandestinamente sull’isola di Pantelleria agli inizi del 2023, a febbraio si era trasferito a Treviso, dove aveva chiesto protezione internazionale, salvo poi emigrare a Malta per accettare un’offerta di lavoro stagionale nel settore della ristorazione. Terminata l’esperienza lavorativa a Malta, ha deciso di fare nuovamente rientro a Treviso, utilizzando però una falsa identità, per eludere il divieto imposto dalle Autorità italiane di lasciare il territorio nazionale, in attesa della conclusione della procedura di richiesta di assistenza umanitaria, già avviata nei suoi riguardi.

Sono stati i finanzieri del Gruppo Treviso, in servizio presso l’area arrivi dell’aeroporto “Canova”, a rendersi conto che il passeggero straniero viaggiava con documenti di riconoscimento contraffatti: nel corso del controllo, sono apparse immediatamente contraddittorie le dichiarazioni rilasciate dall’arrestato sulla propria identità, anche alla luce della mancanza, nei documenti di riconoscimento esibiti, di alcune importanti caratteristiche volte a garantirne l’autenticità.

Lo straniero, il cui arresto è stato convalidato dalla locale Autorità Giudiziaria, insieme al sequestro dei documenti contraffatti, dovrà ora rispondere del reato di possesso di documenti di identificazione falsi, punito con la reclusione fino a cinque anni.

Ancora una volta, la tratta aerea Malta/Treviso, così come già emerso nella recente operazione denominata “Malta’s passeur”, conclusa dagli stessi finanzieri del Gruppo di Treviso, si conferma tra quelle privilegiate da chi tenta di entrare illecitamente in Italia, in un’area geografica, come la provincia di Treviso, solo in apparenza esclusa dai flussi migratori diretti, tipici delle zone di confine.

"Nel rispetto dei diritti dell’indagato che, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, è da presumersi innocente fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza".

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