Sicilia

Il Caso. La diocesi di Acireale alle prese con preti e sacramenti falsi

La denuncia del Vescovo sua Eccellenza don Antonio Raspanti

Laura Spanò

La Chiesa, in particolare la diocesi di Acireale deve fare i conti con una vicenda davvero inquietante. Il vescovo Antonio Raspanti ha diffuso una nota con la quale avvisa i fedeli di fare attenzione nell’affidarsi a falsi sacerdoti che dicono di appartenere ad una comunità ecclesiale dal nome “Cattolica”, ma la quale non ha alcun legame con la Chiesa Cattolica Romana e con il Pontefice. La nota è indirizzata a tutta la diocesi, ma i fatti si sarebbero verificati a Riposto, dove i finti presbiteri in questione indosserebbero falsi abiti per ingannare la comunità e farebbero riti che sono simili a quelli cattolici, ma non sono tali.

Con sacramenti falsi, si incorre alla scomunica. La nota del vescovo e di venerdì scorso dopo una serie di segnalazioni.

I falsi sacerdoti che circolerebbero nelle varie chiese di Riposto tengono anche delle celebrazioni con i (finti) sacramenti del caso che traggono in inganno i fedeli delle comunità del territorio.

Secondo quanto scritto dal vescovo: “Coloro che dovessero partecipare alle celebrazioni di queste comunità ecclesiali e ricevere i sacramenti si pongono fuori dalla comunione con la Chiesa Cattolica, incorrendo nel delitto di scisma, che comporta la pena canonica della scomunica latae sententiae.

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