Arriva il sequestro di beni per Francesco Stabile, coinvolto neI 2020 nell'operazione antimafia Cutrara. In appello Stabile è stato condannato ad 8 anni.
I militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Trapani, con i colleghi della Compagnia Carabinieri di Alcamo, hanno dato esecuzione al decreto di sequestro, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Trapani, nei confronti del 65enne di Castellamare del Golfo, appartenente alla locale famiglia mafiosa, già tratto in arresto nell’ambito dell’operazione “Cutrara” del 2020 ed attualmente detenuto.
Con l’odierna misura di prevenzione patrimoniale sarebbe stata ravvisata una sproporzione fra i beni posseduti e il reddito dichiarato con il conseguente sequestro di una abitazione, tre terreni e un’area con annesso fabbricato, il tutto per un valore di circa duecentomila euro.
"È obbligo rilevare - scrivono gli investigatori - che la posizione dell’odierno proposto sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la trattazione in udienza camerale, in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di non colpevolezza".
Una settimana fa, ancora i carabinieri avevano eseguito il sequestro di beni nei confronti di Antonio Sabella, 67 anni di Castellammare del Golfo. Sabella era stato arrestato nell’ambito dell’operazione “Cutrara” nel 2020, attività che aveva permesso di smantellare la cosca di mafia di Castellammare del Golfo. In appello ha avuto la pena lievemente ridotta a 7 anni, rispetto agli 8 annie 8 mesi che gli erano stati inflitti in primo grado.
Sottoposti a sequestro, ai fini della confisca, tre abitazioni, un compendio aziendale, un negozio, un terreno con annessi fabbricati, nonché un conto corrente, il tutto per un valore di circa un milione e mezzo di euro.