Cronaca

Calcio: i fatti di Reggio Calabria dalla voce di un tifoso granata

"Ci hanno teso una imboscata"

Da ieri ai fatti verificatesi nel dopo partita al Granillo di Reggio Calabria, abbiamo dato voce e spazio a tutte le voci. Lo continueremo a fare anche oggi.

Luigi Todaro ha raccolto quella dei tifosi granata. Il racconto di un tifoso trapanese che era a Reggio Calabria. Nei disordini è rimasto ferito il conducente del bus che stava trasportato gli ultrà granata dallo stadio Granillo alla stazione centrale Il bus che trasportava i tifosi trapanesi dallo stadio Granillo alla stazione centrale, al termine della partita contro la Reggina, sarebbe stato oggetto di una imboscata. Mentre il mezzo, scortato dalle forze dell'ordine, percorreva viale Galileo Galilei sarebbe stato preso di mira dagli ultras reggini che hanno iniziato a lanciare sassi, dandosi poi alla fuga. E' il racconto di un tifoso granata presente a Reggio Calabria.

L'autista del bus preso a sassate avrebbe frenato bruscamente, facendo cadere i tifosi che erano a bordo. Alcuni, peraltro, erano rimasti feriti in seguito alla sassaiola che ha mandato in frantumi i finestrini. A questo punto gli ultras granata hanno intimato al conducente, che nel frattempo aveva ripreso la corsa, di fermarsi. Volevano scendere per affrontare i reggini. Al diniego della persona che era al volante qualcuno di loro lo ha aggredito, colpendolo al volto, verosimilmente, con l'asta di una bandiera. Ad avvalorare la tesi del tifoso trapanese, le immagini delle telecamere di videosorveglianza collocate nella zona dei disordini. Si vedono tifosi in fuga subito dopo il passaggio del bus. Alcuni sono incappucciati. Sulla vicenda, ora indaga la polizia impegnata a ricostruire l'esatta dinamica di quanto accaduto e a individuare i responsabili. L'autista è stato costretto a ricorrere alle cure del pronto soccorso per le ferite riportate al volto.

L'aggressione subita dal dipendente dell' Azenda di trasporti è stata stigmatizzata dagli stessi tifosi trapanesi: “Lui non c'entrava niente. Chi è stato si faccia avanti perchè non si può colpevolizzare una tifoseria sempre corretta e leale”.

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