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E' l'ennesima aggressione all'interno della casa circondariale di Trapani
**Aggiornamento** - Resta alta la tensione nelle carceri della Sicilia. Dopo le reiterate violenze nel penitenziario di Piazza Lanza a Catania, è nella struttura detentiva di Trapani che si conta una nuova aggressione ad appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria. Ne riferisce Calogero Navarra, segretario nazionale per la Sicilia del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria: “A poche settimane da un’altra analoga aggressione, ieri un Assistente di Polizia Penitenziaria del carcere Pietro Cerulli di Trapani è stato aggredito da un detenuto dopo averlo accompagnato ad un controllo nell’infermeria della struttura detentiva. Un’aggressione assurda e violenta, posta in essere mentre il detenuto veniva riaccompagnato nella sua cella, e che ha costretto il poliziotto a ricorrere alle cure dei sanitari del Pronto Soccorso. Basta! Servono interventi urgenti per frenare la spirale di violenza che caratterizza le carceri siciliane”. Solidarietà all’Agente ferito arriva anche da Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Siamo vicini al collega ferito ed è inaccettabile che i poliziotti penitenziari non abbiano strumenti per difendersi da questi delinquenti violenti. Servono corretti immediati: il Taser o altre soluzioni analoghe per fermare queste continue violenze, che minano anche la serenità del Corpo di Polizia Penitenziaria tutto”._____________________________________________________________________________
Aggredito un agente del carcere Pietro Cerulli di Trapani. A darne notizia è il segretario regionale del Coordinamento nazionale polizia penitenziaria, Nico Del Grosso e il Coordinatore Funzionari Giuseppe Romano. È accaduto oggi attorno alle 14.00. Un detenuto tossicodipendente portato in infermeria per avere somministrato il “metadone” (subotex), anziché ingoiare la pillola, l'ha fatta cadere all’interno della mascherina che indossava. Il gesto non è sfuggito all'agente in servizio che ha chiesto al detenuto “cosa avesse nascosto all’interno della mascherina”, a quel punto il recluso si è scagliato sull’assistente colpendolo con due pugni al viso. Il detenuto è stato bloccato da altri agenti accorsi in aiuto del collega. L'agente è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Antonio per accertamenti, per lui 5 giorni di prognosi. Il CNPP esprime la propria solidarietà al collega ferito e a tutti i colleghi del “Cerulli” che ogni giorno lavorano in condizioni difficilissime, acuite dalla presenza di detenuti con problemi psichiatrici e molti di difficile gestione. Al carcere di Trapani mancano circa 70 unità di polizia e le dieci unità recentemente trasferiti non servono a colmare il GAP che invece richiederebbe l’invio di almeno 40 unità, giovani e non a fine carriera.
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Aggredito un agente del carcere Pietro Cerulli di Trapani. A darne notizia è il segretario regionale del Coordinamento nazionale polizia penitenziaria, Nico Del Grosso e il Coordinatore Funzionari Giuseppe Romano. È accaduto oggi attorno alle 14.00. Un detenuto tossicodipendente portato in infermeria per avere somministrato il “metadone†(subotex), anziché ingoiare la pillola, l'ha fatta cadere all’interno della mascherina che indossava. Il gesto non è sfuggito all'agente in servizio che ha chiesto al detenuto “cosa avesse nascosto all’interno della mascherinaâ€, a quel punto il recluso si è scagliato sull’assistente colpendolo con due pugni al viso. Il detenuto è stato bloccato da altri agenti accorsi in aiuto del collega. L'agente è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale Sant'Antonio per accertamenti, per lui 5 giorni di prognosi. Il CNPP esprime la propria solidarietà al collega ferito e a tutti i colleghi del “Cerulli†che ogni giorno lavorano in condizioni difficilissime, acuite dalla presenza di detenuti con problemi psichiatrici e molti di difficile gestione. Al carcere di Trapani mancano circa 70 unità di polizia e le dieci unità recentemente trasferiti non servono a colmare il GAP che invece richiederebbe l’invio di almeno 40 unità , giovani e non a fine carriera.
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